Sofia Goggia, compleanno sul Lago Blu: oasi incantata in Valle d'Aosta

Buon compleanno alla campionessa Sofia Goggia: 31 anni (e 28 sugli sci) festeggiati al Lago Blu di Cervinia.

Aveva tre anni Sofia (Anna Vittoria) Goggia quando ha fatto amicizia con gli sci a Foppolo, paesino del bergamasco: da allora non li ha mai traditi, diventando la sciatrice italiana più vincente della storia in Coppa del Mondo.Nata a Bergamo il 15 novembre 1992, in occasione dei suoi trentuno anni, Sofia ha pubblicato un post su Instagram che scherza con le date e la storia, riportando l’origine del detto "Abbiamo fatto 30, facciamo 31".

L'aneddoto risale al 1517: Papa Pio X creò una nuova lista di cardinali, inserendone dodici: alzò poi il numero a venti e ancora a ventotto.

Prima di mostrare l'elenco definitivo, ne aggiunse due, arrivando così a 30, nonostante l’opposizione dei vecchi cardinali.Il giorno dopo ne arrivò un altro (si narra fosse un amico importante del pontefice) e dunque Pio X esclamò: “Tanto è 30 che 31”.E da lì, il nostro modo di dire, ancora correntemente in uso.

Il Lago Blu, tra sport e leggenda: il compleanno da sogno di Sofia Goggia

E dunque buon compleanno Sofia Goggia, non casualmente a Cervinia: qui l'atleta si sta allenando con prove cronometriche, in vista della Coppa del Mondo 2023-2024.

Un palmares splendente quello con cui si presenterà all'appuntamento: un oro ed un argento olimpici, un argento ed un bronzo mondiali, quattro coppe del mondo in discesa libera solo per citare la punta dell'iceberg.

Ma scopriamo la location dove Sofia ha spento le candeline: nel Lago Blu, alimentato da acqua sorgiva limpidissima, si specchia il monte Cervino.Leggenda narra che al suo posto, un tempo che fu, sorgesse la dimora di una famiglia di pastori, non particolarmente inclini all'amore verso il prossimo.

Un giorno alla porta si presentò un misterioso pellegrino, dall'aspetto lacero e stanco, appoggiato ad un grosso bastone nodoso.La padrona di casa aprì, lo squadrò e gli chiese con malagrazia cosa volesse.Il poveretto chiese umilmente un po' di cibo, che gli venne rifiutato.Il più piccolo dei bimbi della famiglia, vista la scena, ne fu toccato: prese la scodella di latte destinata alla sua colazione e la porse al viandante, ma i genitori lo fermarono e offrirono invece, per scherno, una ciotola d’acqua sporca.
L'ospite indesiderato si allontanò, mormorando una sorta di anatema.

Per castigare il figlioletto del gesto non a loro gradito, i due pastori lo mandarono a raccogliere legna nel cuore della notte.Terrorizzato, il bimbo uscì.Nel buio del bosco rumori e fruscii lo allarmavano ad ogni metro, ma le fiere lo osservavano senza aggredirlo, come obbedienti a ordini superiori.Rientrato, scoprì sgomento che al posto della sua casa era comparso un lago, che aveva inghiottito abitazione ed abitanti.Un terribile monito a coltivare il seme dell'accoglienza.

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